BANDITI
IN NATURA
Il bracconaggio è ancora oggi una delle più importanti minacce per la sopravvivenza delle specie animali e l’azione di ciascuno di noi è importante per combattere il fenomeno sempre più dilagante.
Il nostro Paese è spesso teatro di azioni di bracconaggio e la segnalazione tempestiva alle Autorità può in molti casi fare la differenza per la tutela delle specie coinvolte.
Quando invece ci rechiamo all’estero la nostra attenzione all’acquisto di souvenir può indebolire il commercio illegale di animali e loro derivati.
Ecco di seguito alcune “buone pratiche” da seguire per non alimentare inconsapevolmente le azioni di bracconaggio.
– Informarsi sui souvenir
Il turismo rappresenta un importante veicolo di commercializzazione di specie in pericolo di estinzione . E’ importante quindi, in qualità di turisti, fare attenzione agli acquisti. Prima di partire per un Paese lontano bisogna controllare le informazioni sulle merci (animali, piante o parti di essi) di cui è vietata l’esportazione, molti souvenir possono essere causa di pesanti sanzioni, confisca e nei casi più gravi arresto. Nelle più popolari località turistiche in molti casi vengono legalmente venduti animali, piante e loro parti e prodotti, a volte però può succedere che quel commercio riguardi una specie in pericolo di estinzione e che quindi sia illegale. E’ necessario accertarsi, prima dell’acquisto, se gli esemplari o gli oggetti appartengono a una specie protetta dalla Convenzione CITES. Per sapere se un determinato animale o vegetale è incluso nella Convenzione bisogna cercarlo con il nome scientifico all’interno dell’ultimo aggiornamento al Regolamento CE in materia (attualmente è il Reg. (CE) 407/2009). Un funzionale ed aggiornato database di tali specie è consultabile online al sito ufficiale http://www.speciesplus.net.
Esistono quindi delle specie per le quali è assolutamente vietato il commercio e altre che possono essere importate legalmente, per souvenir di tale specie occorre un permesso di esportazione CITES rilasciato dal Paese di origine. Nel caso in cui non sia possibile chiedere assistenza direttamente alle Autorità locali (Ministero dell’Ambiente oppure dell’Agricoltura e Foreste) o non sia possibile ottenere l’autorizzazione prevista, si consiglia di desistere dall’acquisto. In Italia la sorveglianza sull’applicazione della normativa è stata affidata all’Arma dei Carabinieri per il controllo sul territorio e alla Guardia di Finanza per il controllo in dogana.
Ogni anno il commercio illegale crea un giro d’affari che è il terzo nel mondo dopo droga e armi, un’azione concreta che possiamo fare è quella appunto di prestare attenzione ai nostri acquisti come turisti evitando in questo modo di alimentare fenomeni di commercio illegale e bracconaggio causa di rischio di estinzione per molte specie.
Ogni ecosistema vive e si basa su un delicato equilibrio biologico e spesso sottrarne indiscriminatamente parti può arrecare gravi danni.
– Informarsi prima dell’acquisto di prodotti
Informarsi prima di acquistare prodotti presenti sul nostro mercato, fatti con parti derivanti da animali (oggetti in avorio, borse in pelle di coccodrillo, gioielli in corallo), eventualmente richiedere il certificato se necessario che ne attesta la provenienza, l’origine. Ad esempio per prodotti in pellame verificare che ci sia un esaustiva documentazione che attesti che le pelli provengano da produttori che allevano gli animali in modo sostenibile. Diffidare dall’acquisto di articoli di dubbia provenienza, costituisce una valida arma per la riduzione del commercio illegale, minaccia globale serissima alla biodiversità.
– Evitare piatti illegali
Se fate un viaggio in Cina fate attenzione a quello che mangiate, uno degli assiomi della medicina tradizionale cinese è che mangiando una parte di un animale se ne assumono le caratteristiche. Pangolini, salamandre giganti, zigoli dal collare, zampe di orso bruno, gufi, sangue di renna sono solo alcune delle pietanze che si possono consumare nei ristoranti tradizionali cinesi. Per molti il consumo di animali più o meno rari è un simbolo di potere e un modo per dimostrare all’ospite di essere un personaggio con cui vale la pena parlare d’affari. Diffidate quindi da che vi porta in stanze private ad assaggiare specie rare o addirittura a rischio di estinzione per dimostrare la sua ricchezza.
– Controllare le etichette delle medicine alternative
Se si usano medicine alternative che si rifanno a credenze popolari bisogna fare attenzione agli ingredienti, potrebbero contenere parti di animali protetti, ad esempio:
· ossa di leopardo,
· ossa di tigre,
· corna di rinoceronte,
· bile d’orso: acido ursodeoxycholic (UDCA)
Il commercio di questi medicinali è vietato dalla legge, anche in questo caso si consiglia di telefonare al Corpo Forestale dello Stato 1515.
– Segnalare casi di bracconaggio
Di fronte ad episodi più o meno gravi di bracconaggio ciascuno faccia la propria parte, effettuando segnalazioni agli organi di Polizia Giudiziaria competenti (Arma dei Carabinieri, Polizia provinciale, Guardia di finanza, Polizia locale) e chiedendo di indagare e adottare gli opportuni provvedimenti.
Per episodi di caccia illecita si consiglia di contattare si consiglia di contattare l’Arma dei Carabinieri o la Guardia di Finanza, mentre per episodi di pesca illecita si consiglia di contattare la Capitaneria di Porto chiamando il centralino della Capitaneria di competenza, cercando di essere il più tempestivi possibile.
– Sostenere progetti di conservazione
Contribuendo a sostenere economicamente progetti di conservazione per specie a rischio di estinzione si agisce attivamente contro il bracconaggio. Parte dei fondi sono infatti utilizzati per finanziare squadre anti bracconaggio che garantiscono un aumento dei controlli e della vigilanza. I soldi vengono utilizzati per la formazione, il salario e per l’acquisto di materiale utile allo svolgimento del lavoro (telefoni, kit per le squadre, auto, uniformi, radio…).